Vi trasmetto la risoluzione da presentare al prossimo Consiglio Comunale, con argomento la sanguinosa guerra che da quattro anni, in un assurdo silenzio, si sta svolgendo nel Darfur e che pochissimi canali di informazione pongono all’attenzione. Rappresentando la comunità Barlettana che non vuole chiudere gli occhi, promotrice di una raccolta firme su questa assurda, incivile e cruenta vicenda, rivolgo l’appello a tutti i colleghi Consiglieri:
RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Il Consiglio Comunale di Barletta, premesso che:
- il conflitto in Darfur va avanti da oltre quattro anni mietendo oltre 200.000 vittime e oltre 2.500.000 di profughi (dati O.N.U.);
- l’accordo di pace per il Darfur, firmato ad Abuja il 5 maggio 2006, non ha ancora avuto piena attuazione ma, continua a costituire la base per la pace e la stabilità in Darfur;
- la soluzione del conflitto in Darfur deve essere innanzitutto politica, ovvero con il pieno riconoscimento dei diritti delle popolazioni locali alla equa partecipazione al governo e alle risorse del Paese;
rilevato che:
- il cessate il fuoco nella regione continua ad essere violato da tutte le parti coinvolte e che continuano gli attacchi contro la popolazione civile nei villaggi e nei campi profughi allestiti nella regione;
- l’Italia è membro non permanente del Consiglio di Sicurezza O.N.U dal gennaio 2007 ed è a capo della commissione O.N.U. per le sanzioni al governo del Sudan;
- nella risoluzione n. 1769, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite Unite ha autorizzato un nuovo contingente di pace dell'ONU-UA di 26.000 caschi blu affinché subentri alla missione africana in Sudan (AMIS) nel controllo delle operazioni nel Darfur, pur riaffermando il pieno rispetto della sovranità, unità, indipendenza e integrità territoriale del Sudan,
- il fallimento degli ultimi colloqui di pace di Sirte (Libia) è dovuto in massima parte all’assenza delle più importanti fazioni di ribelli che non si sono presentate a causa della frammentarietà negli stessi gruppi e dell’atteggiamento ambiguo del governo sudanese;
- l’embargo delle armi disposto dalle Nazioni Unite è continuamente violato, a scapito della sicurezza e incolumità della popolazione civile;
invita
1. il Sindaco di Barletta, nella persona dell’Ing. Nicola Maffei, a farsi portavoce di quanto deliberato da questo Consiglio richiesto dalla comunità barlettana sensibile a questo tema;
e chiede che:
1. il Governo Italiano vigili e promuova la piena applicazione della risoluzione N. 1769 delle Nazioni Unite, supportando la stessa anche tramite il supporto tecnico e logistico militare;
2. il Governo Italiano attivi i propri canali diplomatici con
la Cina affinché essa utilizzi in modo responsabile la sua considerevole influenza nella regione, allo scopo di porre fine alle esportazioni di armi verso il Sudan;
3. il Governo Italiano promuova a livello europeo e internazionale un negoziato per
la Pace in una località neutra, scelta di comune accordo tra tutte le parti coinvolte.